\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Il ducato di Savoia, vero stato cuscinetto tra la Francia e la Lombardia spagnola, sent∞ in un primo tempo tutti gli svantaggi d
ella propria posizione, s∞ da trasformarsi nella lunga guerra del 1521-59 in un costante terreno di battaglia, che vide gli Spagnoli e i Francesi insediarsi in esso da padroni, mentre il suo sovrano si vedeva strappare dagli Svizzeri lo Chablais e il Gin
evrino. Il debole duca Carlo III (1504-53) non conserv≥ che poche terre, e ben presto lÆerede, il figlio Emanuele Filiberto, dovette recarsi al campo spagnolo-imperiale e conquistarsi con la bravura della sua spada e le doti di comandante (battaglia di S
an Quintino del 1557) le premesse per potere un giorno riottenere lo stato dei suoi avi. Ci≥ avvenne con la pace di Cateau-CambrΘsis: Emanuele Filiberto riebbe il ducato di Savoia, il principato del Piemonte e la contea di Nizza, ma dovette concedere le
fortezze di Torino, Chivasso, Pinerolo, Chieri e Villanova dÆAsti al re di Francia e quelle di Asti e di Santhiα al re di Spagna, nonchΘ impegnarsi ad essere neutrale e amico verso lÆuno e verso lÆaltro. Con unÆenergia indomabile il nuovo duca si diede a
riorganizzare il proprio stato, facendo proprie molte delle modifiche amministrative e giudiziarie introdotte dai Francesi durante la loro occupazione, e avviando, pur nella predominante struttura feudale del suo stato, un accentuato processo di assolut
ismo monarchico. Smantell≥ numerosi castelli feudali, abol∞ la servit∙ della gleba dietro riscatto, e alla precedente milizia mercenaria sostitu∞ una milizia costituita quasi integralmente da suoi sudditi, ponendola agli ordini di Giovanni Antonio Levo.
Con la riforma monetaria del marzo 1562, tesa a impedire la sistematica svalutazione della moneta, diede nuovo impulso alla distrutta economia piemontese. Forte di questa ricostruzione interna, potΘ svolgere una cauta ma pur decisa politica estera, che g
li valse la restituzione di alcune fortezze da parte della Francia, di alcune terre da parte dei cantoni svizzeri e, infine, lÆacquisto della contea di Tenda, che gli rendeva libera strada da Cuneo a Nizza, e di quella di Oneglia, che forniva il ducato d
i un secondo sbocco sul mare. Nel 1563 si ebbe il trasferimento della capitale da ChambΘry a Torino, avvenimento destinato ad avere grande importanza nel futuro poichΘ implicava una scelta tra le due possibili direttive della politica sabauda, quella olt
remontana e quella italiana. Un ulteriore ingrandimento del ducato fu realizzato nel 1588 dal nuovo duca Carlo Emanuele I (1580-1630) con lÆannessione del marchesato di Saluzzo, resa possibile dallÆindebolimento del regno di Francia in quel momento trava